Iscritto all’ordine degli architetti della provincia di Padova col n. 713 dal 1983.
Dopo la laurea continua a sviluppare i suoi studi sulla città all’Università di Venezia, prima cultore della materia (1983/1986) poi assistente a contratto (1986/1991) del prof. Michele Sernini¹³ al corso di Analisi delle strutture urbane II presso lo I.U.A.V. Con Sernini collaborerà fino alla sua dipartita, studiando i fenomeni urbani, il territorio e la città, partecipando ad approfondimenti, stesura di saggi, libri, organizzando conferenze ed incontri e seguendo le tesi di molti studenti come co-relatore. La sua prima pubblicazione è un saggio breve intitolato “Sulle ragioni dell’arredo urbano, visita guidata nella città della crisi” in Bollettino DAEST-IUAV n°4, 1984 (VE). Organizza e discute vari seminari sui temi urbani e territoriali fra cui “Metropoli della transizione”. “La città della crisi”, ”Appunti per una ricerca sulle questioni genericamente connesse al tema Crisi e Sapere Architettonico”.
Figlio dell’arch. Sergio Palmi Caramel, nato nel 1925 e scomparso prematuramente nel 1981, da quella data, a 24 anni, diviene titolare unico dello studio arch. caramel, attivo dal 1960.
Formazione professionale già dal liceo nella “bottega” del padre come aiuto disegnatore, poi disegno a china, sottolucido a matita, infine, durante l’università, come collaboratore, partecipando alla progettazione e realizzazione di alcuni edifici residenziali multipiano, sedi di banche quali Antoniana, Casse Rurali, Cassa di Risparmio; alcuni edifici pubblici come scuole e sedi municipali e molte abitazioni private. Architetto innovatore, ma refrattario ai critici ed ai politici, il padre Sergio, detto Palmi, lascerà comunque un segno indelebile e inconfondibile nella sua città come testimoniato dalle prime pubblicazioni in L’Architettura cronache e storia, anno VII, novembre 1961; in Casabella, Atti del CIAM, 1964 e in Costruire n° 28, 1965. In quegli anni il figlio Claudio, giovanissimo, entra in contatto con i progettisti, artisti, fotografi, grafici, disegnatori e intellettuali che gravitavano intorno alla poliedrica figura del padre Sergio.

Padova, 1961

Padova, 1964

Sergio Caramel, Istituto Scientifico delle Venezie. Padova, 1961

Sergio Caramel, Casa a Padova, 1975



Dal 1983 esegue numerosi progetti e realizzazioni di architettura nel campo delle ristrutturazioni, restauro, architettura d’interni ed alcuni, rari, di nuova edificazione. Realizza ristrutturazioni di abitazioni, negozi, alberghi, ristoranti, uffici, stabilimenti industriali, opere di architettura temporanea, allestimenti, quasi sempre per la committenza privata, con una forte propensione per la rigenerazione del patrimonio edilizio esistente. Dedica grande impegno e molti studi all’evoluzione tecnologica anche dei nuovi materiali, ma contemporaneamente utilizza tecniche costruttive e di finitura della consolidata tradizione artigianale del suo territorio che quotidianamente cura e difende anche dedicando allestimenti di mostre, consulenze, lezioni e conferenze e fondando insegnamenti vari all’interno delle associazioni di categoria. Si dedica fin dall’inizio anche al design industriale applicandosi in settori non solo riconducibili al mobile: tra i suoi primi progetti disegna infatti maniglie, lavandini per comunità, accessori e diviene consulente di aziende attive in diversi campi, dalla meccanica alla moda e soprattutto alla nautica, settore nel quale è esperto ed appassionato velista. Vincitore assoluto di importanti regate offshore quali la 500×2 (1982) e la Rimini-Corfù-Rimini (1985), regata anche in VI classe IOR ed in seguito nella classe One Tonner, e diviene amico di importanti progettisti nautici tra i quali di Alain Jezequel ed Enrico Contreas. Si reca nel 1980 in Inghilterra a Bristol da Nigel Irens e Mike Birch reduce dalla sua vittoria alla Rotta del Rhum¹⁴; conosce Jean-Marie Finòt a cui dedicherà anche un’intervista esclusiva in Modo n° 198 ag/sett 1999¹⁵. In quella che lui stesso definisce “la sua seconda vita”, fin dal 1977, fonda con i fratelli una delle prime scuole di vela d’altura italiane. Pioniere della navigazione d’altura didattica, naviga professionalmente in Mediterraneo, in Oceano Atlantico, Mar dei Caraibi e Oceano Pacifico. Attraversa l’Atlantico nel 1980 su una barcha di 11 metri e nel 1981 completa la sua prima “rotta della Serenissima”, da Venezia alla costa della Turchia orientale a bordo di una piccola barca di 30 piedi con giovani allievi che si alternavano a bordo, cui successivamente dedicherà articoli su riviste specializzate (come ad esempio FORZA7 n° 289 agosto 1992), serate e incontri didattici.
Per Arkanoè gruppo velico disegna il marchio, le sedi e tutta la corporate-identity¹⁶. Ancora oggi continua la sua attività sportiva nel mondo della vela ed è il team manager e allenatore di Arkanoè sailing team Melges 24, un progetto sportivo giovanile che ha già raggiunto una vittoria nel Campionato Europeo Sportboat 2016 in divisione corinthian (i non professionisti)¹⁷.

Inizialmente, per approfondimento personale di alcune tematiche urbane o tipologiche, partecipa “piuttosto svogliatamente” ad alcuni concorsi di idee “a cui comunque crede poco”¹⁸ e workshop di progettazione tra i quali Prato della Valle, Il Sistema delle Piazze, Il Teatro di Rimini (progetto segnalato 1986), EUROPAN 1^ edizione, Quartiere di via Chiesavecchia (progetto segnalato 1991), Centro commerciale tipo ecosostenibile (2000). Con i primi concorsi di idee su Padova sviluppa il progetto del Parco delle Mura ideando già dai primi anni ottanta un percorso verde lungo le mura cinquecentesche e risolvendo le connessioni. Studia approfonditamente il Prato della Valle, i suoi edifici e tutta l’area urbana connessa alla grande piazza con l’Orto Botanico, i chiostri della basilica di Santa Giustina, l’area ex Foro Boario fino al velodromo Monti, lo Stadio Appiani e la connessione con il Torrione S. Giustina e il Baluardo S. Croce¹⁹. Tutta l’area versava allora in un grave stato di degrado e ancora oggi si susseguono progetti e tentativi vari, perlopiù incompleti, parziali o falliti. Studia lungamente il Sistema delle piazze, il Palazzo della Ragione e si schiera ripetutamente in difesa dei mercati in Piazza della Frutta e delle Erbe e della densità di funzioni a volte minacciata da progetti “politici” che tentavano di trasformare tutto il centro patavino in un “salotto museificato”. Studia Jappelli e le sue opere. Pubblicherà un saggio sul Pedrocchi²⁰e tuttora si occupa e si prende cura del Palazzo ex Giacomini ora Romiati con il suo giardino romantico e la straordinaria torre ottagona cui dedicherà anche un articolo su Modo²¹.Viene invitato dal Comune di Padova ad esporre le architetture di Jappelli ai cittadini durante molti eventi pubblici tra cui i “Notturni d’arte”. Studia con alcuni laureandi lo sviluppo urbanistico della sua città e lavora con molto anticipo sui temi, attuali e ancora non risolti, come ad esempio quelli legati alle aree ex-caserme, alla Zip, ai parcheggi scambiatori, alla mobilità e viabilità sostenibile, alle piste ciclabili, al verde urbano.
Dal 1986 apre la sezione Industrial and graphic design dello Studio, ottenendo incarichi sempre più importanti e vincendo alcuni concorsi ad inviti fra cui il progetto e la realizzazione di tutti i nuovi materiali per Pubblici Esercizi indetto da LAVAZZA e il concept della nuova telecamera palmare indetto da PANASONIC. Nel 1995 infatti, su concorso a inviti, viene scelto da Lavazza per la realizzazione della nuova, “iconica”, tazzina del caffè espresso e di tutti i materiali per i locali BAR. Dalla lunga collaborazione con l’azienda torinese nascono anche progetti come la tazzina in vetro, Lavazza Bleu, la tazza Mug, la tazza Americana fino allo shaker Passion-Me realizzato con Ferran Adrià e la Puraforma Collection in porcellana fine di Rosenthal, versione della celebre tazzina Lavazza per i locali di eccellenza, nata “da una nuova visione di lifestyle e lusso con una particolare sensibilità all’estetica”.

Direttore Artistico di alcune aziende fra cui RDS/Kleis, leader nella produzione di maniglie di alta qualità, MORELLATO DESIGN (oggetti/gioielli per la casa), EVEN, accessori per il bagno, ARKtechnologies, la prima produzione di oggetti per la casa in carbonio, SPONSORWANTED (life design), QUATTROGRADI (bicchieri per l’outdoor). Per la collezione Kleis (1991-2003) coinvolgerà per la A.D. nel primo quadriennio E. Baleri (1991-1995) e grazie a lui Wettstein, Starck, Rizzatto, Dalisi, successivamente anche Siza, Santachiara, Cibic, Sadler e altri.
Nella collezione di “Gioielli per la casa” di Morellato Design coinvolge Ettore Sottsass, Tobia Scarpa, Denis Santachiara e un gruppo di giovani emergenti tra cui D. Parruccini e N. Shintani²².

Amarillo, Morellato design, acciaio e oro
E’ stato o è consulente di aziende o associazioni quali Malìparmi (accessori e abbigliamento – moda), De Rigo (occhiali), Morellato (cinturini), Askoll (meccanica e mobilità sostenibile), Estel (arredamento), Roncato (valige), UPA (Unione Provinciale Artigiani provincia di Padova), Padova Fiere, Interporto Padova, Fox Bompani (sistemi di cottura), Cosma (meccanica), VISIONEST (consulenza industriale), BLOWTHERM (meccanica e verniciatura), OPEN (accessori bagno), RDS (stampaggio plastico e alluminio), Tognana, AntennaCinema, MICROTEC (tecnologie avanzate), FIAMM, PAM, ITALIAYACHTS e altre.
Alla fine degli anni ’80 ha completato alcune importanti collaborazioni progettando e realizzando su incarico congiunto con gli architetti Cappai&Mainardis l’edificio Torre Giotto (via del Carmine, Padova) più volte pubblicato²³, e realizzando il negozio di illuminazione LUCETREND su incarico di Enrico Baleri per la Flos (via Roma, Padova – direzione lavori, collaborazione al progetto e project manager – pubblicato in Interni n° 408, marzo 1991, testo di Antonella Boisi).

Ha collaborato anche con altri architetti ed alcuni designer di fama internazionale. Fedele alla sua idea di architettura come “opera collettiva e condivisa”, ha realizzato negli anni altre opere e progetti con colleghi e, molto legato al “saper fare” del suo territorio , ha stretto un forte rapporto di collaborazione soprattutto con Tobia Scarpa, Diego Birelli, Francesca Chemollo, con Laboratorio Morseletto²⁴, Lino Contin²⁵ ed altre realtà nel campo delle finiture, dei rivestimenti, del legno, della carpenteria metallica, della doratura e del restauro.
Invitato come relatore a numerosi convegni di architettura e design (fra i quali “Progetto e design nell’era digitale” 2001 con M. Morozzi, Progetto e design nella cultura d’impresa 1999 con Michele De Lucchi, Padova Under 45 Workshop architettura 2002, ecc.)
Invitato a tenere conferenze sulla propria opera e su temi vari di cultura del progetto (fra le quali Museion di Bolzano, Accademia di Design, Scuola Italiana Design, I.U.A.V., I.E.D. ecc.). Membro di giuria in alcuni concorsi di architettura e di design.
Tiene corsi di “Storia dell’arte e dell’architettura” alla Scuola Italiana Design SID di Padova con cui collaborerà per molti anni anche ai corsi di industrial design e contemporaneamente dedica molto tempo a frequentatissimi corsi serali di approfondimento culturale per gli artigiani edili, i pittori decoratori e falegnami. Tiene cicli di lezioni serali sulla teoria del colore, sulla storia dell’arte antica e sull’architettura contemporanea sorretto dalla convinzione che il valore “inestimabile” dei mestieri artistici ed artigianali vada protetto come “testimone del livello di civiltà di una comunità”, seguendo così l’esempio del pittore Giacomo, che fondò la prima Scuola di Arte e Mestieri a Fagarè della Battaglia in provincia di Treviso tra le due grandi guerre²⁶.
Alla fine del 1999 ha pubblicato in internet “La casa di Jaco, dissertazioni sul futuro in forma di dialogo tra un artista-eremita d’alta quota ed un architetto-designer”, saggio/racconto con prefazione del prof. M.Sernini²⁷, uno dei primi libri elettronici italiani, a cui sono stati dedicati articoli, recensioni e tesi di laurea. Il sito, tuttora visitabile come “archeologia di Internet“, si è arricchito grazie a centinaia di contributi scritti e pubblicati nel frequentato forum, antesignano dei blog di oggi. Pubblicato in forma ipertestuale e scaricabile gratuitamente, il libro ha superato i 20.000 download completi, un numero rilevante se analizzato e riferito al periodo, cioè agli albori della condivisione in rete. Si tratta di un saggio-racconto che descrive l’incontro ed il dialogo in alta quota tra Jaco, artista eremita e l’autore, architetto in attività. Discutono di futuro, degrado urbano, di città e territorio, della rivoluzione digitale, dei fallimenti dell’urbanistica e di un’idea di sviluppo che già lasciava intravedere i suoi gravi e distruttivi insuccessi²⁸.
Go to: “Lacasadijaco”
Scrive articoli su riviste specializzate. La più lunga collaborazione è stata con la rivista “Modo”²⁹.
Nel 1995 è uscita nelle librerie la monografia “Giacomo, Angelo, Sergio e Claudio Caramel attraverso il 900”, a cura di Silvio San Pietro e Camilla Zanuso, con testi di Virginio Briatore, edita dalle edizioni l’Archivolto Milano, collana I Menhir dedicata anche ad alcuni autori quali Sottsass, De Lucchi, Morozzi, Cordero ed altri.

Le sue opere dai primi anni ’90 vengono pubblicate nelle principali riviste specializzate italiane ed estere quali Abitare, Domus, Interni, Ville e Giardini, Casa Vogue, Intramuros ecc. e su alcuni volumi monografici di architettura e design.
Nel 1999 ha vinto il premio di architettura Oderzo Città/Territorio per la realizzazione di una palazzina per uffici a Padova già pubblicata su Almanacco di Casabella³⁰, su Abitare, Modo, Box, Architetti Padova ed Il Gazzettino.

Palazzina per uffici Braibanti-Golfetto, Padova, 1998
Ha vinto anche il premio TOPTEN per la sedia P19 prodotta da PROTOTIPO (Udine).
Le sue opere sono state esposte in alcune mostre a Milano, Verona, Padova, Parigi, Roma, Treviso, Oderzo, o in esposizioni collettive anche in Giappone e Stati Uniti.
Nel 2001 è stato invitato con Giulio Cappellini, Alessandro Mendini, Matteo Thun e Seok-Chul-Kim ad eseguire un’installazione allestitiva per la mostra La Carezza dell’Acqua (Marmomacc e Abitare il tempo Spazi e Culturali)³¹.

Nel 2002 inizia la collaborazione tra Tobia Scarpa, Claudio Caramel e Giancarlo Turrini per la progettazione di un grande edificio multipiano da realizzare a Padova, il Centro Servizi Interporto. Il team di progettisti in due anni di intenso lavoro giungerà fino alla completa progettazione esecutiva, ed alla realizzazione di un modulo di facciata in scala 1:1 per le prove in galleria del vento. Indetta la gara d’appalto dal Committente, l’incarico verrà disatteso dall’appaltatore, passerà di mano, e verrà completamente snaturato da un nuovo progettista attraverso una variante ed un’operazione priva di trasparenza, come spesso avviene in un paese dove “l’opacità delle gare d’appalto non protegge l’architettura di qualità”³².




Nel 2003 presenta al Salone del Mobile di Milano il nuovo sistema di lavandini per Even denominato Giò quadro e Giò tondo, la collezione di nuove tazze professionali per Diemme Caffè, inaugura il format del primo bar Diemme ed il nuovo Negozio Alessi Mobili a Bassano; espone alcuni prototipi alla mostra della DUPONT a Milano ed un opera di digital-art alla mostra itinerante “Una borsa a regola d’arte”³³ per Malìparmi.

Caffé Diemme, Padova, 2003

Negozio Alessi Mobili, Bassano del Grappa, 2003
Nel 2005 è uscito “Claudio Palmi Caramel – architettura e design – 1995 2005” edizioni IdeaArchBooks all’interno della collana “Architettura italiana contemporanea“. Il volume monografico documenta l’opera di un decennio e contiene il saggio breve “Complessità e normalità” ed una postfazione di Virginio Briatore.

Nel 2006 è uscito il volume monografico “TRECASE” edito da Electa a cura di L. Lazzaroni, fotografie di A. Chemollo, con un’intervista a David Chipperfield³⁴ e un intervento di Tobia Scarpa³⁵ sul lavoro di Claudio Caramel.
“Progettare tre case per lo stesso committente all’interno del medesimo edificio rappresenta per un architetto un’occasione unica ma di difficile risoluzione.Il titolo, TRECASE, fa propria l’idea alla base dell’intervento progettuale di Claudio Caramel: trattare i tre interni come un unicum, senza per questo rinunciare ad assecondare gusti e desideri di ciascun nucleo familiare, in un continuo gioco tra analogie e differenze, affinità e alterità, continuità e contrapposizioni. Il risultato? La risposta nel testo firmato Tobia Scarpa: la si percepisce, la si vede, quelli attenti la annusano, è la qualità”. (L.Lazzaroni).
Il libro verrà presentato in Cava Morseletto a Vicenza da Francesco dal Co’, Marchetto e dallo stesso Tobia Scarpa.
Go to Morseletto, eventi-mostre

Nel 2005 è presente alla mostra D-DAY al Pompidou con lo shaker pensato con F. Adrià per Lavazza, il sistema di mensole HANG (Desalto) ha ricevuto il premio “Best System” Colonia 2005 “Interior Innovation Award”; suoi lavori sono presenti alle mostre dell’Istituto del Commercio Estero a Parigi “Lo stile conviviale del design italiano” (Maison & Object ) e a Tokio durante il Tokio Designer’s Week “Food & Design”.
In quegli anni si è occupato anche della progettazione del nuovo Dipartimento di Ingegneria Ambientale IMAGE dell’Università di Padova a Voltabarozzo (piano guida, progetto complessivo, progetto esecutivo primo stralcio), della realizzazione del secondo stralcio di uno stabilimento industriale e della ristrutturazione di altri edifici di archeologia industriale, di alcuni negozi (Trento, Bassano, Padova), di alcune importanti ristrutturazioni residenziali e del progetto di massima e definitivo del restauro della Colombara di Bastia di Rovolon (1400), poi solo in parte realizzato.

Realizza la sede di JOLEFILM, casa di produzione cinematografica e teatrale a Padova e alcune grandi ristrutturazioni a Castelfranco Veneto, Bassano del Grappa, Agrate Conturbia, Pagnano d’Asolo, Milano, Vicenza, Padova e Colli Euganei.

Da destra Marco Paolini, Tobia Scarpa e Claudio Caramel; JoleFilm, 2012
Durante l’ultimo decennio si è impegnato quotidianamente, da una posizione volutamente più defilata, in lavori di restauro, ristrutturazione, rigenerazione del patrimonio edilizio esistente sia nel campo industriale che residenziale, eseguiti puntualmente in principal luogo nel territorio di urbanizzazione diffusa del “NordEst”.
Ha realizzato importanti ristrutturazioni e alcune, rare, opere di nuova edificazione ma solo in aree e lotti di completamento, dedicando molta cura all’abbattimento del fabbisogno energetico degli edifici ed ai concetti, oggi molto diffusi, di sostenibilità ed ecologia ambientale.

Cascina Maria e barchessa, Lago Maggiore, 2008-2010

Il Borgo dell’Eregal, Asolo, 2008

Residenza unifamiliare, Noventa, Padova, 2006
Go to Pubblications: “Una normale complessità”, D Repubblica
Collabora come consulente con aziende innovative e segue progetti industriali e le visioni di imprenditori attenti ai problemi ambientali e culturali.
Tra le più strette collaborazioni quella con MONTURA, azienda leader nel settore dell’abbigliamento da montagna e outdoor, quella con Jolefilm, nota casa di produzione cinematografica e teatrale padovana dell’attore teatrale Marco Paolini e di Francesco Bonsembiante, ma anche nel settore moda con Malìparmi e con altri gruppi industriali. Negli ultimi tempi collabora, dietro le quinte con Il Museo del Precinema³⁶ e la Casa della Fotografia a Palazzo Angeli, ha collaborato anche all’allestimento della mostra Imago Oculi³⁷(2016) a Padova ed all’allestimento di Palazzo Crema durante il Festival di Internazionale a Ferrara (2017).
Realizza con continuità architetture degli interni di qualità, restauri e ristrutturazioni di edifici storici, residenze, uffici e negozi.



Bassano del Grappa, restauro Cà Suman,2011
Nel 2013/14 realizza un ciclo pittorico eseguendo centinaia di opere di medio piccola dimensione
sperimentando tecniche nuove ed usando anche polveri d’oro e ossidi in vari passaggi digitali sovrapposti ad interventi manuali³⁸.

2013

2013

2013